CRI.: serve uno “scatto delle coscienze”

Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, dopo la morte di 4 bambini nell’incendio del Campo Rom a Roma

Roma – “Davanti a una tragedia di questa gravità rimaniamo senza parole: non è possibile morire ancora così”. E’ quanto si legge in una nota del Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, dopo la morte di 4 bambini nell’incendio del Campo Rom a Roma.

 
“Ieri sera si è consumata – spiega – in una baracca di un campo nella Capitale l’ennesima tragedia della disperazione: l’abbiamo già detto più volte, questa è la nuova frontiera della vulnerabilità e proprio per questo ho chiesto ai volontari della Croce Rossa Italiana il massimo della disponibilità. La CRI da anni opera nei campi regolari e irregolari, oggi più che mai è importante creare una maggiore integrazione e percorsi formativi e scolastici per tutti quei vulnerabili che vivono ai margini delle nostre città. Serve uno scatto delle coscienze, un’apertura dei cuori, qualcosa che va al di là dell’impegno delle Istituzioni stesse, non è più possibile accorgersi di queste ordinarie storie di disperazione solo quando drammaticamente diventano casi di cronaca”. Da qui la richiesta di “un passo in avanti anche dal punto di vista culturale per coinvolgere la società civile nel volontariato e nei percorsi di inserimento dei vulnerabili”.