Amnesty International: no a politiche di sgomberi forzati

Una dichiarazione dell’associazione umanitaria dopo la morte dei quattro bambini rom

Roma – “Quello di ieri non è, purtroppo, il primo incidente mortale di questo tipo che si verifica in Italia in un accampamento dove vivono comunità rom”. E’ quanto afferma la sezione italiana di Amnesty International dopo la morte dei quattro bambini rom avvenuta a causa di un incendio della baracca dove dormivano. Dopo aver espresso “il proprio cordoglio” ai familiari di Raul Mircea, Fernando, Patrizia e Sebastian l’organizzazione per i diritti umani ritiene che “non sia piu’ rimandabile una riflessione attenta sulle politiche realizzate nel paese nei confronti delle comunita’ rom e sinte, spesso intrappolate in un circolo vizioso di discriminazione e povertà”.
Nel settembre 2010, Amnesty International- si legge in una nota – aveva scritto al sindaco di Roma Gianni Alemanno in riferimento agli annunci di un piano di sgombero, “apparentemente aggiuntivo rispetto al ’Piano nomadi’, di 200 accampamenti abusivi a Roma, e all’asserita intenzione di voler tenere il massimo numero di rom a Roma entro le 6000 unità, attraverso gli sgomberi forzati”. In tale occasione – ricorda la nota – l’organizzazione aveva ricordato che “è vietato dal diritto internazionale utilizzare gli sgomberi come misura deterrente nei confronti della presenza di cittadini stranieri sul territorio”.
L’organizzazione per i diritti umani resta “in attesa di una risposta, che descriva in dettaglio le misure prese dalle autorità competenti per garantire che qualunque sgombero sia effettuato nel pieno rispetto della normativa internazionale”.
Amnesty International “ribadisce” che una politica di sgomberi forzati “senza adeguate alternative abitative non puo’ costituire una risposta alla poverta’ e all’emarginazione di tante persone rom, le quali vanno anzitutto rispettate nella loro dignita’ e nei loro diritti umani e coinvolte nelle scelte che le riguardano”. Da qui la richiesta che la risposta alla tragedia di ieri “non sia un nuovo ricorso a sgomberi forzati, che esporrebbero le persone colpite a ulteriori abusi, quanto piuttosto un’attenta protezione dei diritti umani delle migliaia di bambini, donne e uomini rom che vivono a Roma e in altre citta’ d’Italia, anche attraverso politiche che assicurino il diritto a un alloggio adeguato e l’accessibilita’ dei servizi”.