Cremona: in Prefettura la Giornata del Migrante

Don Pezzetti, Direttore del Segretariato diocesano Migrantes, ha illustrato la manifestazione tenutasi a Soresina alla presenza del Vescovo Lafranconi

Cremona – Nei giorni scorsi presso la Prefettura di Cremona, si è svolta la riunione del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, presieduta dal Prefetto Tancredi Bruno di Clarafond, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, degli enti locali nonché delle associazioni localmente attive nell’attività di assistenza agli immigrati e delle organizzazioni di lavoratori. Nel corso dell’incontro, inoltre, il Direttore dell’Ufficio Segretariato Migrantes di Cremona, don Antonio Pezzetti, ha illustrato la manifestazione organizzata dalla diocesi di Cremona per la ricorrenza della “97ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato”, svoltasi, quest’anno, nel Comune di Soresina, alla presenza di Monsignor Dante Lafranconi.
Don Pezzetti ha ricordato come la Giornata, istituita da Pio X nel lontano 1914, abbia avuto un primo momento di riflessione e condivisione alla presenza di numerose autorità civili e militari nel salone “Natale Mosconi” del Centro parrocchiale, mentre alle 18 mons. Lafranconi ha celebrato l’Eucaristia nella chiesa di San Siro, animata dai diversi gruppi di stranieri. È seguito un breve rinfresco sempre nei locali del centro parrocchiale. La giornata ha visto la partecipazione di un centinaio di cattolici stranieri, soprattutto africani e romeni. All’incontro pomeridiano era presente anche un gruppo di musulmani di Cremona. Un pomeriggio dove l’unica fede si è manifestata in lingue, tradizioni e costumi diversi.
 
All’incontro hanno partecipato l’Assessore regionale Gianni Rossoni, il Sindaco di Soresina Armelloni, gli assessori del Comune di Cremona Luigi Amore e Vittoria Ceraso e diverse autorità militare. Nei brevi interventi di saluto è stato sottolineato il valore positivo della presenza dei migranti nel nostro Paese, sia dal punto di vista sociale che economico, ma è stato anche sottolineato quanto l’integrazione debba essere uno sforzo sia di chi ospita e sia di chi è ospitato. Tutti si sono detti concordi che chi giunge in un Paese deve imparare a conoscerne e rispettarne le tradizioni e la cultura. (“La Vita Cattolica” settimanale della diocesi di Cremona)