Click day, quasi 300 mila domande

A Milano solo qualche piccolo disguido. Il maggior numero nel capoluogo lombardo (37.401)

Milano – Sono quasi 300 mila (293 mila) le domande arrivate alle 12 di oggi al Viminale: 208.188 mila per colf e badanti (183.303 colf e 24.885 badanti) e 85.022  per i lavoratori subordinati. Il maggior numero di domande è arrivato dalla provincia di Milano (37.401), seguita da Roma (22.546), Brescia, Bologna, Bergamo, Verona, Napoli. Il primo appuntamento con il “click day”, che riguarda l’ingresso di 52.080 lavoratori extracomunitari di nazioni che hanno sottoscritto accordi di cooperazione con l’Italia, non ha dato problemi. Lo afferma Maurizio Bove, responsabile immigrazione della Cisl di Milano: “Tra le 8.00 e le 8.08 le domande sono partite tutte”. Nonostante la Cisl abbia disincentivato il ricorso ai patronati, questa mattina le pratiche pronte per l’invio erano 298, tra Milano, Rho, Pero, Novate e Cinisello. Tutto è andato per il meglio anche nella sede milanese della Cgil, ma entrambi i patronati sottolineano comunque l’inadeguatezza del click day: “Non si dovrebbe affidare a questa lotteria la vita di persone che, nella maggior parte dei casi, sono già qui”.  
In realtà, però, qualche piccolo disguido c’è stato. Bove racconta che due computer della Cisl, pur presentando la schermata “in invio”, continuavano a mostrare lo 0% di completamento. “Per fortuna eravamo assistiti da un informatico che ci ha consigliato di dare lo stop e riprovare”, commenta Bove. Ma non per tutti è andata così. Durante una diretta di Radio popolare a cui Bove ha partecipato questa mattina, un’ascoltatrice ha riportato lo stesso problema, ma ha ritenuto che fosse meglio aspettare: la domanda non è più partita e quando si è decisa a riprovare era probabilmente troppo tardi per rientrare nelle 52.080 richieste che verranno accolte oggi.
 Il click day è stato il tema del giorno anche alla Cgil di Milano, dove erano stati organizzati incontri informativi sulla compilazione dei moduli, ma dove non era prevista l’assistenza per l’invio: “Alla fine abbiamo accettato di aiutare un centinaio di persone che non avevano proprio alternative – spiega Riccardo Piacentini, del dipartimento immigrazione-. All’invio delle 8.00 è seguita un’ora in cui il sito non ha dato segni di vita, ma alle 9.30 erano andate tutte a buon fine”. (Giulia Genovesi-Redattore Sociale)