Una maestra di via Rubattino: “gli sgomberi? Nuova pulizia etnica”

Pubblichiamo la lettera di Flaviana Robbiati, una delle insegnanti delle scuole elementari Feltre, Pini e Cima (Istituto comprensivo in zona Lambrate a Milano) balzate agli onori della cronaca per aver difeso i bambini rom che frequentano la loro scuola.

Milano – Mentre l’Italia ricorda e commemora il giorno della memoria per ricordare milioni di vittime dei genocidi nazisti, a Milano continuano gli sgomberi di Rom che assomigliano sempre di più ad una forma di “pulizia etnica”.
Cinquecentomila persone Rom sono passate per i camini dei campi di concentramento nazisti, molti di loro erano bambini. A Milano i forni non si usano, ma l’obiettivo di cacciare i Rom è uno dei motivi che caratterizzano l’amministrazione comunale.
Ad ogni sgombero ci sono bambini costretti a non potere più andare a scuola. Robert, 11 anni, ha già cambiato 8 scuole e nella nona, dove stava per ultimare la sua iscrizione, non ha fatto in tempo ad entrare.
La nuova forma di pulizia etnica è impedire ai bambini Rom di accedere alla cultura. Solo studiando questi bambini avranno delle possibilità di integrazione e potranno svolgere un lavoro regolare e dignitoso. Negando loro la cultura si nega l’accesso ai diritti.
Una persona analfabeta non riesce a cavarsela in un ospedale, a viaggiare in metropolitana, a districarsi tra le etichette dei prodotti al supermercato. Non legge i giornali, non conosce i propri diritti e le violazioni che subisce. Chi non ha accesso alla cultura, non esiste. Senza cultura si è fuori da tutto.
Per questo noi maestre, mamme e volontari che affiancano le famiglie Rom, supportiamo e sosteniamo le famiglie Rom che mandano i figli a scuola. Per questo ci sono bambini che attraversano la città per arrivare a scuola nonostante vivano in baracche senza acqua né luce, in condizioni inimmaginabili. Bambini costretti a diventare eroi per andare a scuola. Accade tutti i giorni nella Milano dell’Expo. Bambini che gli Erode moderni devono fermare ad ogni costo. Ma è forse proprio la paura che qualche Rom possa imparare a difendersi che muove la spietata azione delle ruspe. (

Flaviana ROBBIATI -www.chiesadimilano.it)