Immigrati e fisco: come si dice isee in cinese?

Al Caf Acli informazioni in sette lingue per ottenere le prestazioni sociali agevolate. Dall’arabo al mandarino, passando per spagnolo, inglese, francese, tedesco e russo

Roma – Come si dice Isee in cinese? e in arabo? in russo? Compilare i moduli per le prestazioni sociali agevolate (asili, mense, bollette, assegni familiari, ecc…), fornire le giuste informazioni, presentare i documenti necessari: operazioni non sempre facili anche per chi ha la fortuna di avere l’italiano come lingua madre. Impresa ardua se non impossibile per i tanti cittadini stranieri che vivono stabilmente nel nostro Paese, e che pure a quelle prestazioni avrebbero diritto secondo la legge.
Per venire incontro a questi cittadini e alle loro famiglie il Caf Acli – il Centro di assistenza fiscale delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani – ha predisposto la traduzione del proprio materiale informativo in sette lingue – spagnolo, inglese, francese, tedesco, arabo, russo, cinese mandarino – sulla base degli idiomi principali degli stranieri in Italia.
In tutti gli uffici del Caf Acli diffusi sul territorio nazionale, i cittadini stranieri potranno ritirare il materiale informativo tradotto nella loro lingua madre, con riferimento a due strumenti fondamentali per usufruire delle prestazioni sociali agevolate: la dichiarazione unica sostitutiva (Dsu) e l’indicatore della situazione economica equivalente (Isee).
Già nel 2010, su oltre 400mila dichiarazioni Isee elaborate dal Caf Acli in tutta Italia, più di 76mila – il 18% – riguardavano famiglie con almeno un componente nato all’estero: soprattutto rumeni, albanesi e marocchini, ma anche moldavi, ucraini, egiziani, tunisini e cinesi. La popolazione immigrata in Italia è del resto in costante aumento. L’Istat ha contato nel 2010 quattro milioni 563mila cittadini stranieri residenti, 320mila in più rispetto all’anno precedente.
 

“Siamo profondamente convinti – afferma Michele Mariotto, vicepresidente delegato del Caf Acli – che solo cittadini informati possono assolvere consapevolmente ai propri doveri ed accedere pienamente ai propri diritti”.

 

“Questa iniziativa – spiega – vuole essere dunque un ulteriore contributo alla piena accoglienza ed inclusione di migliaia di famiglie provenienti dall’estero, che contribuiscono con il loro lavoro al benessere del nostro Paese, e che spesso attraverso l’Isee si avvicinano per la prima volta