Il Card. Sepe a New York, in visita alle comunità italiane

“Nessuno sia più costretto a lasciare le sue radici”

“Oggi sono qui, come vescovo della diocesi di Napoli, a rappresentare la mia gente, quella di oggi e quella che un tempo lasciò la sua terra in cerca di futuro. Molti fra i seicentomila nomi ricordati in questo Museo appartengono a famiglie italiane, famiglie del sud, famiglie di Napoli, uomini e donne che hanno contribuito a fare grande l’America”. Lo ha detto ieri il card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, visitando a New York il Museo dell’immigrazione.

“Ogni foto esposta – ha aggiunto – racconta una storia di miseria e di speranza che ci impone di non dimenticare la sofferenza di quanti furono costretti ad abbandonare il proprio Paese. Queste foto siano per noi, uomini del terzo millennio, una lezione per il futuro. La memoria di questo luogo, che illumina il ricordo dei nostri emigranti, insegni a ogni nazione a fare in modo che nessuno sia più costretto a lasciare le sue radici, insegni ad ognuno di noi ad accogliere ogni emigrante e a fargli posto innanzitutto dentro di noi”.
Successivamente, l’arcivescovo si è recato a Staten Island, una delle cinque circoscrizioni di New York dove ha visitato Casa Calandra, con la Fondazione culturale italiana, e nella chiesa di Sant’Attanasio, nel quartiere di Bensonhurst a Brooklyn che presenta una concentrazione di immigrati italiani, soprattutto meridionali.
Nel tardo pomeriggio, infine, il card. Sepe è andato alla Casa italiana Zerilli-Marimò, sede del Dipartimento di studi italiani alla New York University, dove ha preso parte alla tavola rotonda sul tema “La rappresentazione e la realtà di Napoli nel cinema americano e internazionale”. Presente il regista John Turturro, al quale è stato consegnato il Premio “DireNapoli”. Nel corso dell’evento il card. Sepe ha ammesso che “Napoli ha i suoi problemi, ma anche le sue eccellenze che possono arricchire il mondo”.
“Con la speranza nel cuore, in questa sede promotrice di dialogo e cultura – ha detto il porporato – consegno al regista italo americano John Turturro il primo premio ‘Dire Napoli’, con immensa gratitudine per come ha raccontato Napoli nel suo film ‘Passione’, rendendo un sapiente e sentito omaggio alla città, descrivendone bellezza e contraddizioni, cogliendo in maniera peculiare il martirio e la voglia di riscatto di un popolo che chiede futuro e dignità”.
“È questo – ha concluso il cardinale – anche il senso del Giubileo per Napoli che ho indetto per tutto l’anno corrente e che tanti consensi ha trovato da parte di numerosi rappresentanti della nostra città”. (SIR)