Vangelo Migrante: Solennità di Pentecoste | Vangelo (Gv 14,15-16.23-26)

2 Giugno 2022 – Sono almeno due domeniche che il Vangelo prepara questo giorno solenne. E, non a caso, la pagina del Vangelo di questa domenica riprende quella di due domeniche fa. Gesù ci dice: “noi (Io e il Padre) verremo e prenderemo dimora (…); il Paràclito (lo Spirito Santo) che il Padre mio manderà, insegnerà ogni cosa e ricorderà tutto quello che vi ho detto”.

Una sequenza di verbi e avverbi, espliciti o evocati, ci danno lo spessore della grandezza di quanto accade in questa domenica: prendere dimora-insegnare-ricordare; sempre-ogni cosa-tutto.

Prendere dimora. Lo Spirito è già dato e riempie la dimora intima del cuore di ogni battezzato. Nessuno è solo, mai. Se anche ce ne andassimo lontano da Lui, Lui non se ne andrà mai. Se lo dimenticassimo, Lui non ci dimenticherà. Non è un vento che ci spinge in chiesa, ma ci spinge a diventare Chiesa, tempio dove sta tutto Gesù.

Insegnare ogni cosa. Al discepolo che si lascia raggiungere suggerirà parole nuove, aprirà strade e spazi di conquiste e di scoperte. Sarà la genialità, per risposte libere e inedite, per oggi e per domani. ‘In-segnare’ significa incidere un segno dentro, nell’intimità di ciascuno; e, infatti, l’immaginario lo rincorre sotto forma di fuoco.

Ricordare. Sarà la memoria accesa di ciò che è accaduto, quando la carne umana è stata la tenda di Dio. Riporterà al cuore gesti e parole di Gesù, perché riprendano, come allora, il senso della passione e della libertà.

Lo Spirito è Colui che fa innamorare di un cristianesimo che sa di visione, perché “la fede senza stupore diventa grigia” (papa Francesco).

Un dettaglio prezioso rivela la caratteristica di tutte e tre le azioni dello Spirito: sempre, ogni cosa, tutto. Un sentore di pienezza e completezza: lo Spirito avvolge e penetra; nulla sfugge ai suoi raggi di fuoco, ne è riempita la terra (Sal 103), per sempre, per un’azione che non cessa e non delude. E non esclude nessuno: incalza tutti coloro che si sentono toccati al cuore dal fascino di Cristo e non finiscono mai di inseguirne le tracce.

Che cos’è lo Spirito Santo?

È Dio in libertà. Che inventa, apre, fa cose che non t’aspetti. Che dà a Maria un figlio fuorilegge, a Elisabetta un figlio-profeta. Che arriva in quel volto di uomini e donne che non ti aspetti. Bagna come l’acqua e scompiglia come il vento ma, guai, se non ci fossero. E dona, per sempre, tutto ciò di cui abbiamo bisogno per diventare, come Lui, dentro la vita-donatori di vita. (p. Gaetano Saracino)