Washington – Dopo le elezioni presidenziali, i vescovi degli Stati Uniti tornano a esortare il Governo e il Congresso a giungere a un accordo finale per l’approvazione della nuova legge sull’immigrazione. È questo infatti uno dei temi principali – assieme alla tutela della vita e del matrimonio – che hanno fatto da sfondo alla plenaria che si conclude oggi a Baltimora. L’appello è contenuto in una dichiarazione a firma dell’arcivescovo di Los Angeles, José Horacio Gómez, che presiede il Comitato sull’immigrazione dell’episcopato. “Alla luce del sostegno politico bipartisan senza precedenti per una riforma globale sull’immigrazione – si legge – invito il presidente Obama e il Congresso a cogliere l’attimo e ad avviare il processo impegnativo per giungere a un accordo”. Si tratta di milioni di persone che continuano a vivere nell’ombra, senza protezione legale e ai margini della società. “Essendo una questione morale – si puntualizza – a questa sofferenza occorre porre fine”. L’episcopato da lungo tempo preme sulle autorità federali affinché siano varate delle norme che regolino l’accesso, ma soprattutto la regolarizzazione delle migliaia di persone che ogni anno attraversano i confini del Paese alla ricerca di un futuro più sereno. Circa il 60 per cento degli immigrati irregolari negli Stati Uniti provengono dal Messico. Un appello era stato lanciato ai membri del Congresso anche in occasione del viaggio apostolico di Benedetto XVI in Messico e Cuba, svoltosi dal 23 al 29 marzo 2012. L’incoraggiamento ribadito dai presuli a Baltimora è quello “a lavorare assieme per la creazione di un sistema che sostenga lo stato di diritto, conservi l’unità delle famiglie e tuteli i diritti e la dignità delle persone”. I vescovi sono stati chiamati a esprimere le loro considerazioni anche sul tema della crisi economica e delle ripercussioni sulle fasce sociali più deboli. A tale riguardo era in programma la votazione relativa alla proposta di documento pastorale, dal titolo The Hope of the Gospel in Difficult Times, sul quale tuttavia non è stata raggiunta la maggioranza dei voti. Per quanto concerne gli aiuti alle famiglie per i danni provocati dall’uragano Sandy è stata decisa la donazione di 500.000 dollari. Via libera ha invece ottenuto un documento dedicato alla predicazione, dal titolo Preaching the Mistery of Faith: The Sunday Homily. L’autorizzazione alla stesura del documento era stata data durante l’assemblea generale dell’episcopato che si è svolta nel giugno del 2011 a Bellevue, un sobborgo di Seattle, nello Stato di Washington. Per l’occasione il cardinale arcivescovo emerito di Washington, Theodore Edgar McCarrick, aveva ricordato che “già trentacinque anni fa alcuni presuli avevano sollevato la questione, affermando che c’è bisogno di qualche cosa in più nelle nostre prediche”. Il documento, come ha spiegato il presidente del Comitato sul clero, la vita consacrata e le vocazioni dell’episcopato, l’arcivescovo di Saint Louis, Robert James Carlson, intende essere al contempo “ispiratorio e pratico”, ma “radicato nella tradizione della Chiesa”. L’obiettivo principale è quello “di comunicare in modo adeguato lo scopo dell’omelia durante la celebrazione della messa: l’incontro personale con il Verbo incarnato”. Monsignor Carlson prima della votazione, aveva osservato che molti cattolici sembrano indifferenti con la Chiesa e il suo insegnamento. “Purtroppo dobbiamo confessare che – ha sottolineato – la questione degli abusi sessuali ha ferito la Chiesa e questo scandalo ha portato alcuni cattolici a perdersi d’animo». La predicazione, ha concluso, deve pertanto essere svolta «in modo più efficace nel contesto della nuova evangelizzazione. Occorre condurre le persone in un rapporto d’amore e intimo con il Signore, che le guidi nel vivere la propria fede». Il documento si inserisce nel quadro più ampio del tema sulla nuova evangelizzazione. Un’efficace evangelizzazione, è spiegato in una nota pastorale, parte in primo luogo da una conversione personale delle persone, non occasionale, ma perenne. Alla plenaria è stato inoltre pubblicato un messaggio con il quale si invitano i fedeli a una maggiore partecipazione al sacramento della penitenza e della riconciliazione nell’ambito del rafforzamento della testimonianza cristiana, che rappresenta uno dei pilastri principali di un piano strategico di rilancio della missione, che include altresì il rafforzamento della formazione del clero. Infine, i vescovi hanno anche votato sul processo di canonizzazione di Dorothy Day, cattolica americana vissuta fra il 1897 e il 1980. (Osservatore Romano)


